Viene poi tracciato un sintetico excursus sull'uso dei corni a Roma nella prima metà del diciottesimo secolo, e in altre città, come Napoli, Mantova, Venezia. Giovanni Bononcini e, successivamente, Antonio Caldara e Benedetto Micheli introdussero i corni nelle loro composizioni come gesto di omaggio a personaggi di alto rango legati all'Austria o per l'influenza subìta dalla prassi musicale di quel paese. La partitura della serenata - fino a poco tempo fa ritenuta perduta - è stata rintracciata dall'autrice presso la Österreichische Nationalbibliothek di Vienna. Il primo caso documentabile si riferisce alla serenata Sacrificio a Venere di Giovanni Bononcini su testo di Paolo Rolli, eseguita a Roma il 28 agosto 1714 per il compleanno dell'imperatrice d'Austria Elisabetta Cristina. L'articolo presenta le prime testimonianze documentate dell'uso dei corni nelle orchestre romane nel primo Settecento.
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